Agopuntura e fitoterapia cinese

Studi scientifici sull’agopuntura

Analgesia agopunturistica
In Occidente e in Oriente, a partire dagli anni ’60, sono stati effettuati studi per esaminare i meccanismi attraverso cui l’agopuntura e l’elettroagopuntura sono in grado di indurre analgesia.

Uno studio ha verificato che se si fa un’anestesia locale nei punti di agopuntura, questo blocca completamente l’effetto analgesico dell’agopuntura stessa, indicando che l’azione analgesica necessita della funzionalità dell’innervazione cutanea.

Altri studi hanno generato due teorie, una detta neuro-endocrina o neuro-umorale e l’altra del gate control o controllo a barriera.

– Teoria neuro-endocrina
Si appoggia sul fatto che i tempi (relativamente lunghi) di induzione e regressione dell’analgesia suggeriscono che il fenomeno sia mediato da fattori umorali; inoltre, in esperimenti di perfusione incrociata di liquido cerebrospinale realizzati su animali da laboratorio, l’analgesia viene trasferita insieme al liquido cerebrospinale dall’animale donatore, trattato, a quello ricevente, non trattato. Infine, l’analgesia con elettroagopuntura viene soppressa dalla somministrazione di naloxone (che contrasta l’azione degli oppioidi) o di siero contenente anticorpi anti-endorfine (che sono oppioidi endogeni). L’azione antidolorifica dell’agopuntura sarebbe pertanto da attribuire a endorfine che vengono secrete nel liquido cerebrospinale.

– Teoria del controllo a barriera (gate control)
Altri studi hanno mostrato che il naloxone sopprime gli effetti dell’analgesia ottenuta mediante elettroagopuntura a bassa frequenza, ma non quelli dell’analgesia ottenuta mediante alta frequenza. Quest’ultimo dato sperimentale ha indotto a ipotizzare la compresenza di un secondo meccanismo d’azione. Il primo sarebbe quello neuro-endocrino, mediato da oppioidi endogeni (endorfine) e attivato da una elettrostimolazione a bassa frequenza. Il secondo è stato spiegato attraverso la teoria del “gate control” o “controllo a barriera”; l’azione analgesica dell’agopuntura si esplicherebbe anche attraverso un blocco selettivo della conduzione degli impulsi dolorosi; tale blocco si trova a livello del midollo spinale e consegue a un’elettrostimolazione ad alta frequenza. La teoria del gate control si basa sull’interazione e sulla reciproca modulazione tra le diverse fibre nervose sensitive. E’ da notare che l’analgesia con agopuntura sopprime la sensibilità dolorifica ma non quella tattile discriminativa.

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da wikimedia.org

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da wikimedia.org

Nella prima immagine e’ rappresentato il meccanismo attraverso cui gli impulsi dolorosi viaggiano fino al midollo spinale attraverso le fibre C e di qui vengono proiettati alla corteccia cerebrale attraverso un neurone sensitivo centrale (projection neuron); la seconda immagine mostra come gli impulsi generati dall’agopuntura giungono al midollo attraverso le fibre A beta, e qui eccitano l’interneurone inibitorio che a sua volta inibisce il neurone sensitivo centrale.

Studi clinici
Sono stati fatti numerosi studi clinici sui risultati dell’agopuntura nella cura di svariate condizioni patologiche. In questi studi sono stati confrontati i risultati ottenuti dall’agopuntura con quelli ottenuti da farmaci, o con quelli ottenuti da “falsa agopuntura” (puntura superficiale di punti aspecifici). Le conclusioni a cui giungono questi studi sono varie e spesso discordanti.

Nel 2010 la più nota rivista medico-scientifica, il New England Journal of Medicine, ha pubblicato un articolo dal titolo “Agopuntura e lombalgia cronica” (Acupuncture for chronic low back pain, N Engl J Med 2010; 363: 454-61). Qui gli autori riportano i risultati di una revisione sistematica che riassume e accorpa i risultati di diversi studi sul trattamento agopunturistico della lombalgia cronica e di due studi clinici tedeschi sulla stessa patologia. La revisione, del 2008, prendeva in considerazione più di 6.000 pazienti e conclude che i trattamenti con agopuntura non sono più efficaci di quelli con la falsa agopuntura. Nondimeno, sia l’agopuntura che la falsa agopuntura sono più efficaci rispetto a non fare nessuna terapia, e l’agopuntura può essere un utile supplemento alle altre forme convenzionali di terapia della lombalgia cronica. Uno studio clinico (Germania, 2007, più di 1.100 pazienti con lombalgia cronica) conclude che non ci sono differenze significative tra agopuntura e falsa agopuntura, ma entrambe danno risultati significativamente migliori della terapia convenzionale (farmaci, terapia fisica ed esercizio). Il secondo studio clinico (Germania, 2006) riguarda più di 3.000 pazienti con lombalgia cronica, un gruppo dei quali è stato trattato solo con terapia medica convenzionale e un altro gruppo con la stessa terapia più l’agopuntura. Lo studio conclude che entrambi i gruppi hanno un miglioramento, ma quello del gruppo trattato anche con l’agopuntura è significativamente maggiore rispetto a quello dell’altro gruppo.